lunedì 20 dicembre 2010

Per fortuna non mi contorco

ballerina

Avviene che un giorno ti guardi dentro e ti rendi conto di tutto quello che ti sei lasciato dietro le spalle.
Stamattina ragionavo su questo: sulle mie spalle.
Persone, oggetti, situazioni, però soprattutto persone. 
Fulminee entrano nella tua vita, magari si prendono anche la briga di sconvolgertela e poi...
...tutto torna calmo perchè ogni cosa, ogni gesto, ogni incontro è già alle tue spalle e tu non li hai neanche visti allontanarsi.
Credo di avere un sacco di roba alle mie spalle.
Negli ultimi sette mesi soprattutto ho accumulato visi, nomi, parole, complimenti, insulti e sensazioni e non mi sono neanche preoccupata di differenziarli.
Ho conosciuto gente con poca follia e pochissima immaginazione che ha creduto di poter essere qualcuno e subito dopo ho conosciuto un tale con poca follia e troppa immaginazione che ha potuto fare tutto quello che voleva perchè gli veniva permesso.
Le mie spalle stanno bene dove sono, lì dietro.

mercoledì 15 dicembre 2010

Vieni a vivere come me

...poi fumiamo le sigarette, che a casa nostra non ci vengono mamma e papà
Mangiamo tutte le scatolette, beviamo birra, andiamo a fare la spesa al discount...

La dura legge del freddo

pupazzo di neve
Quando il caldo uccide
Il freddo nel titolo oggi non è pertinente, dato che avevo intenzione di parlare di tutt'altro, ma stamattina si gela e ciò basta per rendere questa cosa degna di essere menzionata.
E forse stamattina non parlerò di nient'altro perchè probabilmente non ho nulla di importante da dire.
No, forse una cosa da dire ce l'ho: ci sono -3 gradi, la temperatura è troppo bassa per nevicare e quindi è impossibile giocare a palle di neve.
Qualcuno ieri ha detto che si potrebbe giocare a "palle di freddo".
Ma questa è un'altra storia.

lunedì 13 dicembre 2010

Semplicemente MUSICA

La gioia di condividere emozioni

Buttati... che è morbido!

babbo natale
Babbo Natale in bianco e nero
Fino a qualche anno fa, quando a Babbo Natale ancora ci credevo, pensavo che fosse un vecchino caro, dolce, simpatico, muto (a parte il "oh oh oh Buon Natale") e tanto generoso dato che consegnava direttamente a casa mia (senza spese di spedizione) tutto ciò che io desideravo.
Pensavo fosse una persona davvero magica.
Un po' come il topino dei dentini.
Ora sono una bambina grande.
Per prima cosa ho scoperto, con sommo dispiacere e solo pochi anni fa, che in realtà questo anziano barbuto è solo puro frutto della fantasia di qualche adulto e che, cosa ancora più grave, il suo vestito in origine era verde (informatevi, informatevi).
Ed oggi cosa ci tocca vedere?
Il vecchino che si lancia dal camino e atterra su morbidi panettoni lasciati lì apposta da graziosi pargoli innocenti.
Rivoglio Babbo Natale
Però... lo voglio verde.

martedì 7 dicembre 2010

Il senso del non senso

lampadina
Ho provato a mangiare un'idea
Tempo fa credevo che la poesia avrebbe salvato il mondo.
Credevo che se fossi stata in grado di scrivere una frase di senso compiuto, grammaticalmente corretta e che suonasse bene insieme al resto del testo potevo meritarmi l'eternità.
Ed ho cominciato a scrivere.
Avevo 7 anni.
I miei primi versi parlavano di una cicala e fu proprio a quell'età che creai la mia prima rima
Me la ricordo ancora.
"...ma nel suo cuore rimarrà quel dolce canto che non ritornerà"
Ero felice. 
Avevo 7 anni e credevo di aver trovato la mia strada. 


"Mamma, da grande voglio mettere insieme le parole per formare bellissime frasi".
E continuai a scrivere. 
Scrivevo dovunque e su qualsiasi cosa.
Scrivevo a scuola, scrivevo su quaderni che riuscivo a riempire in pochi giorni, scrivevo sui muri e sulle pareti della mia camera.
Scrivevo.
E creavo versi che a me, personalmente, piacevano davvero tanto.
Poi, un giorno, ho scoperto il senso del non senso.
Avevo 17 anni.
Un giorno mi sono resa conto che anche se scrivevo le mie idee in maniera sconclusionata potevo generare un'emozione.
Così ho abbandonato il senso e mi sono lasciata andare all'enfasi del getto.
Ora credo di essere in grado di gestire entrambe le cose, però...
Ho capito che la poesia non lo salverà il mondo.
La poesia, i versi dei poeti sono puri abbellimenti antichi di un contemporaneo letterario fermo a 100 anni fa, se non di più.
Adesso è da un po' che non scrivo poesie. 
Le idee non mi mancano, forse neanche l'ispirazione.
Ciò che mi manca è il senso del verso.
Ed anche un po' il non senso.
Adesso con le parole ci lavoro. 
Cerco sempre di rendere piene delle parole vuote e scontate e non sempre ci riesco.
E' difficile far piacere agli altri qualcosa in cui credi poco anche tu.
La mia vittoria più grande sarebbe riuscire a meravigliarmi io stessa delle mie parole.
Solo così riuscirei davvero ad animarle e renderle reali.

"Se potessi mangiare un'idea avrei fatto la mia rivoluzione..."
Più che vero. 
Verissimo.
Gaber ci aveva preso in pieno.
E' l'eterno dilemma della parola astratta che tarda a farsi concreta.
Interiorizzarla non basta mai, almeno per me. 
Realizzarla, ecco cosa sarebbe necessario.
Mangiarla.


lunedì 6 dicembre 2010

Devo qualcosa a qualcuno

Travi in vista


A chi condivide con me il soffitto e il pavimento.
perchè le mie migliori idee le rubo ai suoi discorsi sconclusionati nel momento del risveglio.


Una parola vale l'altra

cammello simpatico
Il cammello assemblato ubriaco
Una parola vale l'altra.
Oggi sono convinta più che mai che è proprio così.
Ciò che conta è il modo in cui assembli le parole ed il senso che dai loro...
Ci provo.
"C'erano cammelli ubriachi
osservavano gocce di stelle venir giù come cioccolato
e uomini cantavano odi alla dolcezza guardando oltre le mura
il sottile scorrere del vento"
Potrei continuare per versi e versi.
Non ha senso. Sono parole messe lì, come se si fossero incontrate per caso.
Però ci sento musica.
Almeno io.
Una parola vale l'altra.
Ciò che conta è la meraviglia dell'assemblaggio.


Ps: una mia visitatrice mi consiglia di aggiungere la parola -ubriaco- alla descrizione della foto. E che "cammello assemblato ubriaco" sia.

giovedì 2 dicembre 2010

Tutti in piedi. Applauso

applauso
Applauso Speculare
Come ogni mattina mi siedo davanti al mio bel Mac credendo di non aver nulla da dire di così sensazionale da poter generare una tumultuosa e frastornante ovazione.
E forse quel qualcosa non ce l'ho neanche stamattina tra le mani ma voglio comunque provarci.
Ho sentito dire in giro che da ieri è in onda su SKY un gran bello spot di 15 secondi che promette di regalare suggestioni di altri tempi, relax e benessere, avventure mozzafiato e tante altre cose fantastiche e meravigliose.
Sono dei cofanetti da regalare: MoveBox.it.
Mi hanno anche detto che un'agenzia di Assisi di nome BluPixel Studio ha firmato lo spot dalla A alla Z.
Creatività, professionalità e genio.
E sudore...
Comunque, se ne dicono tante in giro.
Io SKY non ce l'ho. Se è per questo non ho neanche la televisione.

Ps: un consiglio: clikkate sulla parolina BluPixel Studio nel corpo del testo e buona visione...

venerdì 26 novembre 2010

Che ci fa un peperone sul tuo blog?

Bassa digeribilità, massimo gusto
Mi aiuta a liberare le idee... Dici che forse era meglio una melanzana?
No, no. Il peperone mi piace. Spesso non lo digerisco però visivamente mi da allegria.
Non credi?
Il peperone è buono, la peperonata è insuperabile e i peperoni ripieni sono pura estasi culinaria.
L'ultima volta che ho cucinato il pollo con patate e peperoni ci ho messo 3 mesi a digerirli completamente, però ne è valsa la pena!
Non credi?
Parlo di peperone, ma forse parlo anche un po' di me.
Di me che ho la sindrome del cubo e che credo di potermi tranquillamente associare ad un peperone.
E' tutta colpa del rapporto con me stessa.
E' il rapporto con me stessa mi induce a trovare continuamente paragoni irreali tra quella che sono e il mondo inanimato.
Che ci fa un peperone sul mio blog?!?
Sono buona, ottima, ma spesso non mi digerisco.





giovedì 25 novembre 2010

Sanissime creazioni monocromatiche

L'astratto non conta.. e neanche il concreto. Ciò che conta davvero è il con-tratto!!

Ma quale cubo?

un cubo è una palla che non rotola
Ho trovato un docile e delicato paradosso per traslare la mia situazione attuale... 
Un cubo!!!
Ma quale cubo? Un cubo, un cubo, un cubo!?! 
Quello con sei facce? Sì
Quello che in matematica si esprime con il numero 3, piccolo piccolo in alto a destra? Sì
Quello che ha dato il nome a quel film dove venivano rinchiuse le persone in un edificio di quella forma geometrica? Esatto.
Il dado? Si, proprio lui.
Un cubo. Un cubo è tante cose.
E perchè "copy al cubo"?
Perchè suona bene? Abbastanza.
Ah, ma allora volevi solo mettere insieme due parole che formassero magia?!? Forse.
Ma scusa: che lavoro fai?
Sono una copy al cubo: un po' per scelta, un po' per vocazione e un po' perchè mi ci sono trovata per caso.
Ma il cubo, insomma, cosa c'entra?
                                                                               
Il cubo è una palla che non rotola.